Alessandro Rinaldi
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Bio

Alessandro Rinaldi nasce a Macerata il 6 agosto 1957.
Esordisce negli anni ’80 come sceneggiatore di fumetti sulle riviste ‘Frigidaire’ ‘Tempi supplementari’ e ‘Frizzer’ (Primo Carnera editore – Roma).
Successive pubblicazioni sulle riviste ‘Il Grifo’ (fondata nel 1991 da Paganelli e diretta da Vincenzo Mollica) e El Vivora (Spagna)

Nel 1984 inizia il suo percorso di pittore, da un primo periodo figurativo, la sua pittura, lontana da un astrattismo tanto emozionale quanto individuale, ha per oggetto valori e significati metafisici delle diverse tradizioni culturali sia d’oriente che d’occidente. Attraverso il linguaggio dei simboli, la pittura accede ‘a mondi sensibili e intelligibili’.

Nella sua arte è presente il continuo e vario utilizzo della materia; vengono plasmati e giustapposti elementi naturali quali sabbia, stoffe, metalli, reti, polveri lignee e di ceramica. L’olio ad acqua è la sostanza pittorica che più s’addice a interagire con simili elementi. Le superfici vengono dipinte in modo stratiforme: i colori sottostanti vengono portati alla luce, acquistando riflessi propri, raschiando con punte metalliche il colore sovrastante, il tutto assume metaforica dinamica cromatica dando vita ad una successione di veli dove il vedere si connota più come un intravedere.

Si avverte tra le righe un rimando inconscio alla geografia e morfologia della splendida terra collinare che lo circonda.

Maestro elementare dal 1991, scrive decine di testi teatrali rivolti ai ragazzi per la rassegna teatrale regionale marchigiana ‘Tutta scena’ vincendo diverse edizioni.
Dal 2000 padre di tre figli scrive diversi saggi, romanzi e raccolte liriche.
Nel 2014 è secondo classificato nel concorso letterario Nazionale ‘Cinquantesimo Marcelli’ nella sezione sceneggiatura cinematografica con l’opera ‘Come dei passi sul tetto’. 

Pubblicazione sezione ebook casa editrice www.marcellieditore.com
Nel 2020 pubblica con Calibano Editore Milano ‘Registro di un maestro’ la letterale, ancor più che letteraria, registrazione di un’esperienza umana e artigianale di un maestro elementare.

Mostre

  • Dal 2010 al 2020

    • Dal 27 al 29 maggio 2011 collettiva’150 artisti Fratelli in Italia’ Assisi, Palazzo Monte Frumentario .
    • Dal 06/03 al 30/04 2015 personale  ‘ANTRI’ presso Antica casa Vinicola Garofoli  Castelfidardo (AN).
    • Dal 21 al 23 ottobre 2017 Personale ‘In Via’ presso Magazzini UTO di Macerata –  Patrocinio Comune di Macerata.
  • Dal 1990 al 2010

    • Dal 08 al 27 marzo 1997 esposizione regionale collettiva ‘TRACCE’ – giovani arti visive Mole Vanvitelliana di Ancona.
    • Dal 06 al 21 giugno 2009 Personale  presentata da GUTTI’S Art Gallery LTD Sede 8 Greville Road, Fiat 41 Regents Plaza – Apartments NW 65HU London (UK) . Recensione Pierre M.B.
    • Agosto 2000 personale ‘In onore di Giuseppe Tucci’ patrocinio Regione Marche – Antichi Forni Macerata .
    • 16 dicembre 2006 personale ‘Mani D’Opere’ – Palazzo Cardinale Cento Pollenza
      Dal 19/12/2009 al 31/01/2010  ‘DUE’ con il pittore anconetano Umberto Grati –  Palazzo Cento Comune di Pollenza (MC).
  • 1984

    29 febbraio 1984 personale “Navi, colori, altro…e balene” Macerata –  Sala e  Patrocinio della Cassa di Risparmio della provincia di Macerata. Recensione pittore Vladimiro Tulli

Alessandro Rinaldi Dicono di me

‘…questo individuo, che chiamo artista, ha il coraggio di attraversare il corpo per oltrepassarlo e, da solo a solo, in questo rituale percorre la conoscenza.’

(Pierre M.B critico Gutti’s Galery)

‘…e tu allora pensi a Giona, a Licini degli anni ’30 forse un po' a Fellini e poi a Klee a certo surrealismo senza angoscia e senza peccato…’

(Vladimiro Tulli pittore futurista)

‘…nelle sue opere non vi è racconto, né firma né data. Esse sono atemporali e aspaziali, entità sovraindividuali e depositarie di un bene comune che può garantire e tutelare il singolo in quanto medium di un messaggio universale…’

(Giuliana Pascucci – storica dell’arte e museologa)

‘…Rinaldi ritorna al vuoto attraverso un’operazione alchemica che sprigiona forme libere, icone che nel nulla prendono le sembianze demiurgiche di tutte le possibilità, potenzialmente rappresentative dell’infanzia, del creato e dello zero…’

(Giuliana Pascucci – storica dell’arte e museologa)

‘…la differenza tra una scrittura scientifica e una letteratura di alto livello. Bellissimo…’

(Massimo Marassi docente Filosofia teoretica Università Cattolica di Milano)

‘…sono molto belle queste poesie, sono astratte e pure concrete, dolenti e persino sorridenti, ricche di invenzioni semantiche e tematiche o figurali (intorno ad un medesimo soggetto). E: bellissimo che ‘Amore non strappi dopo quel che prima tende!’…’

(Rubina Giorgi docente di Filosofia del linguaggio Università di Salerno)